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CRIMES OF THE FUTURE

107 min

Genere: Fantascienza, Horror, Dramma

Lingua: Inglese con sottotitoli italiani

Età 14 +

Regia: David Cronenberg

Con: Viggo Mortensen, Léa Seydoux, Scott Speedman, Kristen Stewart, Welket Bungué, Don Mc Kellar, Yorgos Pirpassopoulos, Tanaya Be...

“Cronenberg torna alle radici con un lm che riprende i temi più profondi della sua opera – dai primi mediometraggi, a cui si richiama il titolo di quest’ultimo lavoro, al body horror di Videodrome e eXistenZ, agli strumenti ginecologici di Inseparabili alla sessualità lancinante di Crash – e li porta più avanti, in modo sia rigoroso che commovente. [...] Il mondo di Crimes of the Future è un mondo esausto, dalle cui ceneri forse scaturirà qualcosa di nuovo, di altro. Il film riposiziona l’esistenzialismo che attraversa tutto il cinema cronenberghiano, la dialettica dell’identità e della mutazione, cosa significa farsi altro (o, nel caso dell’amore, darsi a un altro) in un modo che va aldilà della sua fascinazione per il rapporto tra umanità e tecnologia. In direzione sia più radicale che limpida”. (Giulia D’Agnolo Vallan)

107 min

Genere: Fantascienza, Horror, Dramma

Lingua: Inglese con sottotitoli italiani

Età 14 +

Regia: David Cronenberg

Con: Viggo Mortensen, Léa Seydoux, Scott Speedman, Kristen Stewart, Welket Bungué,...

“Cronenberg torna alle radici con un lm che riprende i temi più profondi della sua opera – dai primi mediometraggi, a cui si richiama il titolo di quest’ultimo lavoro, al body horror di Videodrome e eXistenZ, agli strumenti ginecologici di Inseparabili alla sessualità lancinante di Crash – e li porta più avanti, in modo sia rigoroso che commovente. [...] Il mondo di Crimes of the Future è un mondo esausto, dalle cui ceneri forse scaturirà qualcosa di nuovo, di altro. Il film riposiziona l’esistenzialismo che attraversa tutto il cinema cronenberghiano, la dialettica dell’identità e della mutazione, cosa significa farsi altro (o, nel caso dell’amore, darsi a un altro) in un modo che va aldilà della sua fascinazione per il rapporto tra umanità e tecnologia. In direzione sia più radicale che limpida”. (Giulia D’Agnolo Vallan)
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