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UZMURI
UZMURI
CINECLUB

Durata: 56 min

Lingua: V.O. Sott. Ita

Regia: Nutsa Gogoberidze

"Ritrovato nel 2018 e finora mai proiettato al di fuori della Georgia, Užmuri è stato vietato subito dopo la sua uscita nel 1934. Considerato perduto, ha rischiato di esserlo per sempre. [...] Il film brilla per la sua poesia e la sua solida struttura drammatica. Dopo i monti del Caucaso, Nutsa Gogoberidze si occupa delle paludi della Mingrelia che le autorità sovietiche vorrebbero bonificare per combattere la malaria. Alle prime immagini bucoliche della natura seguono quelle di un mondo malato: "Perfino gli alberi hanno la malaria". E i giovani comunisti che intraprendono la bonifica si scontrano con le superstizioni popolari. Molti pensano di non poter tener testa a Užmuri, la Regina delle rane che infesta lapalude e della quale si dice trascini a fondo chiunque si avventuri sul suo territorio per costringerlo a sposarla. Purtroppo il film non mostrerà la Regina delle rane ma un kulak, che nella frenesia di un finale mozzafiato verrà sconfitto". (Irène Bonnaud e Bernard Eisenschitz)

56 min

Lingua: V.O. Sott. Ita

Regia: Nutsa Gogoberidze

"Ritrovato nel 2018 e finora mai proiettato al di fuori della Georgia, Užmuri è stato vietato subito dopo la sua uscita nel 1934. Considerato perduto, ha rischiato di esserlo per sempre. [...] Il film brilla per la sua poesia e la sua solida struttura drammatica. Dopo i monti del Caucaso, Nutsa Gogoberidze si occupa delle paludi della Mingrelia che le autorità sovietiche vorrebbero bonificare per combattere la malaria. Alle prime immagini bucoliche della natura seguono quelle di un mondo malato: "Perfino gli alberi hanno la malaria". E i giovani comunisti che intraprendono la bonifica si scontrano con le superstizioni popolari. Molti pensano di non poter tener testa a Užmuri, la Regina delle rane che infesta lapalude e della quale si dice trascini a fondo chiunque si avventuri sul suo territorio per costringerlo a sposarla. Purtroppo il film non mostrerà la Regina delle rane ma un kulak, che nella frenesia di un finale mozzafiato verrà sconfitto". (Irène Bonnaud e Bernard Eisenschitz)
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